Gioco d’azzardo: sintomi

Il gioco è un’attività benefica a tutte le età, tuttavia, in alcuni casi, può assumere caratteristiche patologiche. Il gioco patologico concerne esclusivamente il gioco d’azzardo (gambling) e assume questa connotazione quando, da passatempo stimolante ed entusiasmante, si trasforma in un’ossessione, intensa e dannosa, con gravi ripercussioni sulla vita sociale, familiare e professionale della persona. La problematica del gioco d’azzardo è una vera e propria dipendenza patologica, spesso celata e rilevata dai familiari solo quando la situazione economica è gravemente compromessa. L’ampia offerta di gioco d’azzardo, in particolare attraverso il gioco online, e la mancanza di informazioni sulle reali possibilità di vincita stanno trasformando questa questione in un’emergenza sanitaria di crescente rilievo.

Nel percorso di un giocatore patologico è spesso identificabile un periodo vincente: il soggetto sperimenta una significativa vittoria, crede di avere il controllo sul gioco e di poter continuare a vincere. Tuttavia, questa fase è comunemente seguita da una sequenza di sconfitte e il giocatore tenta di recuperare le perdite scommettendo somme crescenti, accumulando debiti e manifestando i sintomi classici della dipendenza (malessere in assenza di gioco, irascibilità, ansia, distorsione della realtà…). Si manifesta poi la denominata fase di desolazione: l’individuo realizza che forse non avrà ulteriori vittorie, è cosciente dei danni causati dal gioco ma, nonostante ciò, non può fermarsi. Il metodo terapeutico privilegiato sono le terapie cognitivo comportamentali di ultima generazione, che hanno mostrato un’efficace capacità nel gestire il gioco ossessivo, supportando il paziente anche nell’individuazione di strategie per ripianare i debiti.